Il progetto Umani Speciali prende vita ed è sostenuto da un ‘umano speciale’, che si appassiona alle neuroscienze e prova il desiderio di aiutare il prossimo, di ispirarlo e di coinvolgerlo in questa libera iniziativa, dove portare con sé ed esprimere la propria unicità.

Diversi collaboratori prendono parte al progetto, con l’obiettivo di costruire un rifugio sicuro, sotto il cui tetto possono trovare riparo tutti coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente da una situazione di neurodiversità.

 

Il concetto di neurodiversità rappresentava fino a circa 30 anni fa un oceano pressoché inesplorato, cosicché era l’ignoranza a farne da padrone: gli istituti scolastici non erano preparati ad accogliere bambini con specifiche condizioni e, cosa ancora più grave, essi venivano giudicati ‘strani/bizzarri’ e trattati di conseguenza, stimolando in loro la falsa credenza di essere diversi, negativamente, rispetto ai loro coetanei, portandoli a sentirsi incompresi, e generando un senso di disorientamento, tanto per chi era direttamente coinvolto dalla condizione, quanto per chi gli stava intorno.

 

Fortunatamente la situazione è migliorata con il trascorrere del tempo attraverso le scoperte fatte dalla scienza: sono stati pubblicati numerosi studi e, grazie al ruolo cruciale dei media, le informazioni sulle neurodiversità si sono diffuse a macchia d’olio, portando lo Stato a stilare delle precise linee guida per i docenti, che già vengono seguite dagli istituti più lungimiranti.

 

Tuttavia, in questo clima di iniziata conoscenza, la popolazione conosce ancora marginalmente il tema e bambini affetti da neurodiversità e genitori possono provare ancora un senso di spaesamento, dopo aver ricevuto la diagnosi da parte di un professionista.

 

È per rispondere alle esigenze di questi bambini e genitori, ma anche di chi è coinvolto da una delle condizioni e si trova già in età adulta, o di chi poco ne sa e ne è incuriosito, che nasce questo progetto, capace di spiegare in termini semplici che cos’è una neurodiversità e di diminuire in chi ne è interessato il senso di disagio e di solitudine: infatti, il blog Umani Speciali è l’unico a non occuparsi specificatamente di una condizione specifica, ma di tutte le neurodiversità, in un’ottica onnicomprensiva.

 

Il blog Umani Speciali è stato costruito su misura per i suoi destinatari, grandi e piccoli: i genitori sono invitati a visitare il blog in compagnia dei propri figli, vivendo un’esperienza che, grazie al mix di elementi ben pensati (colori, forme, grandezza dei caratteri e immagini) è resa piacevole e divertente.

 

Anche il logo è stato dettagliatamente studiato ed è costituito simbolicamente da tre cubi con impresse tre figure (stella, quadrato e cerchio): il numero tre sta ad indicare i componenti della famiglia, genitori e figlio; il numero cinque rappresentato dalle punte della stella, il quattro rappresentato dagli angoli e dai lati del quadrato e l’uno rappresentato dalla continuità del cerchio, danno come risultato dieci.

 

Il 10% è infatti la percentuale di chi è coinvolto da una neurodiversità nel mondo.

 

Dei tre cubi, uno si muove, ma resta in piedi: è la persona direttamente interessata dalla condizione, che trova supporto e per questo evita di  cadere.

 

Per ridurre il senso di solitudine ed aumentare quello di appartenenza, è presente un sito dedicato, umanispeciali.info. Una community innovativa: infatti, vi si potrà partecipare senza la macchinosa necessità di registrarsi, tanti pulsanti e cose da sapere prima di scrivere un messaggio, tipica di un forum tradizionale.

 

La community è un luogo virtuale di incontro tra persone interessate da neurodiversità, in grado di abbattere le distanze geografiche. Comprenderà tutte le condizioni suddivise in categorie (disgrafia, disortografia, autismo, ecc.), cosicché chi vuole potrà proporre la propria domanda all’interno della categoria di interesse e recepire risposte e commenti dagli altri utenti.

 

Una apposita sezione ‘Storie’ è pensata affinché chiunque possa narrare il proprio racconto, la propria vita ed esperienza, e ricevere pareri consigli e incorraggiamenti.

 

Insomma, la community sarà ciò che il termine stesso suggerisce: una comunità, un gruppo, una famiglia, dove tutti possono sentirsi vicini, trovare protezione e supporto.

 

Umani Speciali è pensato per esseri davvero speciali, per degli eroi, che hanno il diritto di fare della propria diversità un punto di forza, della propria unicità un orgoglio.