Discalculia

Sommario

La discalculia è una condizione che può essere più o meno lieve. Riguardante l'apprendimento della matematica da parte di un soggetto e l'interpretazione associativa dei numeri nella fase di calcolo.

Discalculia "Come riconoscerla e comportarsi"

La scuola è un importante laboratorio della vita che permette ad un bambino di scoprire i propri talenti e sperimentare le proprie competenze. Ogni materia mette alla prova gli scolari, i quali utilizzano i diversi sistemi di ragionamento  proposti dagli insegnanti per risolvere un problema, realizzare un testo, interiorizzare un concetto o esprimere un’ispirazione.

Ogni individuo ha caratteristiche e aspirazioni che lo rendono unico e distinguibile dagli altri, per cui non è strano notare che qualcuno memorizza alla perfezione le date storiche ma ha difficoltà con i temi oppure qualcun altro, che riesce a compiere calcoli veloci, fa fatica con l’analisi logica. Talvolta, però, ci si trova di fronte ad ostacoli nel fare i compiti o nel superare le verifiche che sembrano insormontabili e non hanno nulla a che vedere con la poca voglia di studiare; specialmente per quanto riguarda la matematica, una materia temuta da molti scolari perché raramente concede più interpretazioni e pretende quasi sempre un’unica, difficile soluzione.

Come genitore sicuramente non ti sarai preoccupato nel vedere qualche voto basso, con un po’ più di impegno si può superare tutto. Ma se stai leggendo questo articolo è perché ti sei accorto che c’è qualcosa di più, che i numeri sono diventati una vera frustrazione per tuo figlio che, a lungo andare, può diventare un peso non indifferente nel suo percorso di apprendimento. Può trattarsi di discalculia? Ne hai sentito parlare ma non sai bene che cosa sia.  Continua a leggere per scoprirlo.

Cos’è la discalculia?

Il nome può trarre in inganno perché, in effetti, fa un po’ paura; ma in realtà tutte le cose che non si conoscono fanno questo effetto. Similmente alla più conosciuta dislessia, la discalculia è un impedimento specifico che un bambino riscontra quando ha a che fare con i numeri in generale, non solo con la matematica. Non ha nulla a che vedere con danni neurologici o ritardi legati alla genetica o ad ambienti ostacolanti, su questo si può stare tranquilli. È però fondamentale non trascurare questa situazione, che solitamente si presenta in età scolare, quando un bambino si ritrova quotidianamente ad affrontare lezioni, compiti e test che richiedono calcoli e applicazioni di particolari regole.

Anche se se ne parla poco, negli ultimi anni si è sviluppato un preciso interesse e una certa sensibilità nei riguardi di quelli che scientificamente sono chiamati DSA (disturbi dell’apprendimento), ovvero dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. Anche se riguardano differenti aree della comprensione scolastica, tutte e quattro queste difficoltà intralciano la serenità quotidiana dei bambini, che devono affrontarle privi di strumenti adeguati. Talvolta, poi, si presentano insieme e, se non comprese e trattate, portano l’alunno a detestare lo studio e a perdere la voglia e il desiderio di mettersi in gioco e sviluppare le proprie abilità.

In Italia, in particolare, c’è ancora una certa inesperienza al riguardo, che mette lo scolaro discalculiconella posizione dello studente “intelligente ma che non si applica”. Infatti è difficile comprendere come azioni semplici quali la scrittura o, in questo caso, il calcolo,risultino per alcuni così difficili da mettere in atto; eppure, secondo i dati raccolti dalla AID (Associazione Italiana Dislessia), in ogni classe c’è almeno un alunno con un DSAIl difficile riconoscimento della discalculia si lega proprio al fatto che il bambino, al di fuori della comprensione dei numeri, non presenta problematiche cognitive, psicologiche o sociali; si differenzia solamente perché impiega tutte le sue energie compiere particolari azioni, in questo caso matematiche, che lo portano a stancarsi e a distrarsi facilmente. Dopotutto, chi non sarebbe stanco e frustrato vedendo che i propri sforzi sono vani?

In sintesi, quindi, la discalculia è una precisa difficoltà nell’abilità di calcolo (organizzazione della cognizione numerica ed esecuzione delle operazioni matematiche) che si presenta in mancanza di deficit cognitivi e lesioni neurologiche.

Ma come si riconosce e quali sono, in particolare, gli ostacoli che frenano il bambino nel suo percorso di apprendimento?

Le caratteristiche della discalculia

Uno studente discalculico potrebbe rimanere indietro nella matematica rispetto ai suoi compagni di classe perché le sue difficoltà gli impediscono di interiorizzare i processi di calcolo e la loro logica. I suoi errori in questa materia sono frequenti e simili e questo potrebbe essere un segnale importante per un genitore e un insegnante per comprendere che il bambino non è svogliato ma ha incontrato una problematica che non è in grado di risolvere da solo.

In genere la discalculia intralcia il riconoscimento e la scrittura dei numeri, più nello specifico delle cifre lunghe, l’identificazione del rapporto tra le cifre, l’uso delle quattro operazioni matematiche e il riconoscimento dei loro segni, la scrittura di cifre sotto dettatural’analisi dei dati e il riconoscimento delle relazioni per risolvere i problemi matematici, la lettura e incolonnamento dei numeri e tutti quei meccanismi che hanno a che fare con la comparazione, la quantificazione e le strategie di calcolo.

Suddivisa in primaria secondaria, dove la prima si riferisce alle sole problematiche legate ai sistemi numerici, mentre la seconda si manifesta insieme ad altri DSA come la dislessia, la discalculia può presentarsi già in età prescolare. Il bambino potrebbe infatti mostrare delle difficoltà nel contare memorizzare i numeri; per questo tenderà a scartare i giochi che hanno queste caratteristiche.

Durante gli anni della scuola le insicurezze diventano più evidenti, anche perché l’alunno non ha più a che fare solo con i giochi ma con problemi più complessi e sistemi di calcolo, che deve imparare e memorizzare per poter prendere un bel voto. Èin questo momento che un adulto ha più facilità nel riconoscere la discalculia e farla trattare, permettendo al bambino di continuare il suo percorso di studi serenamente.

Cosa fare e come comportarsi per gestire la discalculia nei bambini

Anche per uno specialista non è facile riconoscere la discalculia perché è uno studio che attualmente non è ancora molto approfondito. Se, osservando tuo figlio, hai riconosciuto degli elementi che ti hanno fatto venire un dubbio, è fondamentale chiedere il consiglio di un professionista presso un centro diagnostico. Infatti intervenire sarà più semplice se si riesce a cogliere precocemente la difficoltà. Attraverso il potenziamento delle capacità numeriche, l’applicazione di strategie che compensano le carenze, nonché la collaborazione tra famiglia, insegnanti e i centri specialistici, sarà possibile fornire al bambino gli strumenti giusti per affrontare e non farsi frustrare dalla discalculia.

È particolarmente importante che il bambino discalculico non sia circondato da ambienti aggressivi e opprimenti, che lo privano delle energie necessarie a superare l’ostacolo. Si parla principalmente della casa e della scuola. Genitori e insegnanti hanno il dovere di fornire supporto e informarsi il più possibile su questo DSA, evitando atteggiamenti aggressivi e di colpa, puntando invece su metodi istruttivi e divertenti, che saranno un valido aiuto per lo studente.

Può essere difficile accettare la presenza di una difficoltà, ma ansia e avvilimento sono deleteri e non portano a nulla. Spetta all’adulto agire con maturità e determinazione. Se non sai come muoverti, puoi far riferimento ad alcuni testi informativi sul tema che sicuramente potranno essere un’ispirazione interessante. Ad esempio, “DSA e compiti a casa. Strategie per rendere efficace lo studio e lo svolgimento dei compiti” di Federica Brembati e Roberta Donini, edito da Erickson, può essere una lettura ideale per aiutare tuo figlio nello studio a casa. Da menzionare anche “Didattica per la discalculia. Attività pratiche per gli alunni con DSA in matematica”, di Brian Butterworth e Dorian Yeo, sempre edito da Erickson; sicuramente uno strumento utile per l’insegnante.

Discalculia in persone adulte

Come già accennato, la discalculia è una difficoltà poco conosciuta, che non sempre si riconosce quando si è bambini. Molti adulti che ne soffrono pensano semplicemente di non essere bravi con i calcoli e ricordano gli anni passati a scuola a prendere brutti voti in matematica come dei momenti traumatici e frustranti. Questo DSA, però, in certi casi può ostacolare pesantemente la vita quotidiana; ad esempio, non è bello non riuscire a misurare gli ingredienti per una ricetta oppure avere problemi nel pianificare e nell’organizzazione. Certe volte questi intralci possono anche precludere a alcune tipologie di lavoro.

Per questo, se riconosci che i tuoi sforzi in certi ambiti sono eccessivi, non devi sentirti in imbarazzo perché potrebbe essere proprio discalculia. Rivolgiti ad un centro specializzato e vedrai che con il tempo il tuo stile di vita avrà dei netti miglioramenti.

Se vuoi informarti meglio sul tema, puoi dedicarti alla lettura del testo “Discalculia nei giovani adulti. Indicazioni e strumenti per uno studio efficace”, a cura di E. Genovese, E. Ghidoni e G. Guaraldi, edito da Erickson e Numeri e calcolo. Lo sviluppo delle competenze aritmetiche e la discalculia evolutiva”di B. Butterworth, sempre per Erickson.

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