come funziona il test per la discalculia

Sommario

Strumenti di diagnosi per individuare la discalculia

La discalculia fa parte dei DSA e chi si ritrova ad affrontare abitualmente questa condizione ha difficoltà a interiorizzare e applicare regole e norme che hanno a che fare con i numeri e tutte le questioni della matematica. Non è semplice riconoscere questa sofferenza, che tende a manifestarsi in età scolare ma può essere scoperta anche molto dopo. Questo perché riguarda una specifica area, che apparentemente non influenza la quotidianità in maniera pesante. Eppure molte volte crea ostacoli che impediscono lo studio, il perseguimento dei propri sogni e l’accesso ai lavori desiderati.

In poche parole, è fondamentale individuare la discalculia il prima possibile, in maniera tale che non solo la persona che ne soffre possa avere gli strumenti adeguati per sfidare questa condizione, ma per darle anche modo di costruire un’identità solida, che non sia oscurata da bassa autostima e da frustrazione. Per arrivare a questo, negli anni sono stati fatti molti studi in merito a quelli che sono comunemente definiti come “disturbi” dell’apprendimento e, fortunatamente, esperti del settore hanno ideato e sperimentato con successo test e questionari capaci di identificare la discalculia.

Qui di seguito illustreremo quelli più conosciuti e usati, rivolti sia ai bambini che agli adulti.

Discalculia Test

Questo test tutto italiano, che ha lo scopo di valutare le abilità e i disturbi del calcolo, è proposto da Lucangeli, professoressa di Psicologia dello Sviluppo, Molin, psicologa esperta di psicopatologia dell’apprendimento e altri autori di grande autorità nell’ambiente. Rivolto a bambini e ragazzi dalla terza elementare fino alla terza media, presenta delle prove che approfondiscono delle precise aree tematiche, in tutto 4: il senso del numero, i fatti numerici, il dettato di numeri e il calcolo a mente.

Le prove della prima area richiedono al bambino osservato di indicare l’item con la quantità maggiore, mostrata in forma analogica, arabica e mista. Nella seconda area la persona con sospetta discalculia deve rispondere “giusto” o “sbagliato” ad una serie di fatti aritmetici. Nella terza sezione, quella del dettato, il bambino si pone di fronte ad uno schermo e il valutatore dice un numero; il piccolo deve dire se la cifra corrisponde a quella che vede. Infine, nell’ultima sezione, la persona valutata risponde “giusto” o “sbagliato” ad alcune operazioni proposte dall’osservatore.

Questo test è proposto in forma di libro e CD e offre un’introduzione dettagliata al progetto, nonché indicazioni per la somministrazione delle varie sezioni e consigli per la diagnosi.

Test AC-MT

Ispirato al modello modulare di McCloskey, è rivolto ai ragazzini dagli 11 ai 14 anni e ha l’obiettivo di valutare le abilità di calcolo e problem solving. Proposto da Cornoldi e Cazzola, è uno strumento di screening che consente l’identificazione precoce di segnali della discalculia. Si somministra rapidamente e si struttura in due parti: la prima è considerata collettiva (perché è rivolta alle classi scolastiche) e valuta in maniera generale le abilità di calcolo della persona osservata. Alcuni esempi di prove possono essere l’eseguire operazioni, segnalare la cifra più grande e completare delle serie.

La seconda parte è invece individuale e si completa in circa 10 o 15 minuti. Il suo scopo è fare un’analisi specifica delle componenti del calcolo. Tra le prove vi sono il calcolo a mente, quello scritto e il dettato dei numeri.

Infine c’è una sezione dedicata ai problemi aritmetici, che ha una durata di circa 30 minuti ed è collettiva. Tra le prove vi sono l’analisi e interpretazione dei dati, la comprensione delle relazioni tra i dati e la distinzione tra dati rilevanti e irrilevanti.

Queste sono solo alcuni dei test che i professionisti, ma anche insegnanti operatori del settore, propongono ai bambini e ragazzi per identificare coloro che possono soffrire di discalculia. Tali strumenti possono essere adattati a varie fasce d’età, quindi anche agli adulti. Per quanto riguarda quest’ultimi, solitamente per loro è possibile fare un questionario di autovalutazione in grado di rispondere ad alcuni sospetti. Naturalmente sarà poi utile affidarsi ad un esperto, in grado di aiutare ad affrontare una condizione che crea molte difficoltà nella quotidianità.

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