DSM è un acronimo usato per indicare il ‘Manuale diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali’: si tratta fondamentalmente del più importante e diffuso strumento diagnostico occidentale, impiegato dai professionisti che si occupano di salute mentale, tanto nell’ambito clinico che nella ricerca.
Medici e specialisti di varie branche, dagli psichiatri, agli psicologi, agli infermieri, agli operatori sanitari e via trascorrendo, trovano nel DSM le linee guida fondamentali per giungere alla diagnosi di una condizione specifica. Infatti, il DSM contiene tutti i disturbi attinenti alla sfera mentale, fornendo per ciascuno di essi:
La redazione del testo è affidata ad un gruppo di professionisti accuratamente selezionati all’interno della American Psychiatric Association e la prima edizione, la DSM-I, viene pubblicata nel 1952. Ulteriori rivisitazioni e modifiche portano all’attuale versione, la DSM-5, pubblicata negli Stati Uniti nel 2013 e in Italia nell’anno successivo.
Il DSM-5 è caratterizzato dai seguenti aspetti:
Tra i vantaggi, troviamo la possibilità per i medici ed altri professionisti che si avvalgono del testo di impiegare uno stesso linguaggio e di condividere lo stesso strumento, pur facendo capo ad ambiti diversi fra loro.
Inoltre, esso permette di stilare statistiche accurate sulle malattie mentali, circa le caratteristiche predominanti, il grado di incidenza sulla popolazione, il tasso di mortalità, e il suo sistema dimensionale di classificazione consente una accuratezza maggiore nella descrizione delle manifestazioni del paziente e una validità diagnostica maggiore.
La sua a teoricità, ovvero la limitazione a descrivere i tipi più comuni tra i disturbi psichici e l’identificazione degli elementi associati, rappresenta tanto un limite quanto un punto di forza: il testo manca di un orientamento specifico, non indicando un trattamento ad hoc per ogni singola condizione; tuttavia lascia la libertà a ciascuno specialista di formulare la diagnosi ed attivare la terapia più efficace basandosi sul proprio orientamento e sulla propria esperienza.
L’unico vero svantaggio che alcuni professionisti della salute mentale ravvisano è costituito dalla rigidità di classificazione, che prevede una netta distinzione fra le varie patologie poco rappresentativa della realtà: difatti, i disturbi si presentano spesso in comorbidità, ossia in associazione l’uno con l’altro.
Il DSM si presenta come un supporto imprescindibile per gli specialisti della salute mentale per eseguire diagnosi accurate ed affidabili sia per gli adulti che per i bambini. L’incontro con un professionista non sarà mai una comune conversazione dettata dal caso, ma seguirà dei precisi protocolli che traggono origine dalla consultazione del manuale. Ciononostante, naturalmente, ogni condizione si presenta negli individui con dei gradi di differenziazione, che vengono sempre tenuti in conto per mettere in atto trattamenti personalizzati, tarati sul soggetto a seconda delle sue specifiche necessità.
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