DSM

Sommario

DSM: che cos’è

DSM è un acronimo usato per indicare il ‘Manuale diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali’: si tratta fondamentalmente del più importante e diffuso strumento diagnostico occidentale, impiegato dai professionisti che si occupano di salute mentale, tanto nell’ambito clinico che nella ricerca. 

Medici e specialisti di varie branche, dagli psichiatri, agli psicologi, agli infermieri, agli operatori sanitari e via trascorrendo, trovano nel DSM le linee guida fondamentali per giungere alla diagnosi di una condizione specifica. Infatti, il DSM contiene tutti i disturbi attinenti alla sfera mentale, fornendo per ciascuno di essi: 

  • una descrizione, menzionando anche le strategie per la gestione psichica, emozionale e ambientale del paziente 
  • l’elenco dei sintomi 
  • criteri utili per giungere ad una valutazione corretta, fra cui l’età di insorgenza della sintomatologia e la differenziazione rispetto ad altre condizioni che potrebbero presentare gli stessi sintomi. 

La redazione del testo è affidata ad un gruppo di professionisti accuratamente selezionati all’interno della American Psychiatric Association e la prima edizione, la DSM-I, viene pubblicata nel 1952. Ulteriori  rivisitazioni e modifiche portano all’attuale versione, la DSM-5, pubblicata negli Stati Uniti nel 2013 e in Italia nell’anno successivo. 

Caratteristiche del DSM 5

Il DSM-5 è caratterizzato dai seguenti aspetti: 

  • si basa su un sistema nosografico, ossia sulla descrizione di un disturbo, attraverso i segni e i sintomi specificicon il termine ‘segni’ si fa riferimento alle sue manifestazioni esteriormente visibili, mentre con il termine ‘sintomi’ a ciò che viene soggettivamente avvertito dal paziente 
  • adotta un sistema dimensionale: mentre il DSM-IV-TR (la precedente versione) applicava una distinzione netta fra le varie condizioni, secondo un sistema categoriale allineato con la tradizione medica e psichiatrica, il DSM-5 si fonda su un sistema che distribuisce le patologie in una scala di variabilità quantitativa delle caratteristiche. Questo significa che vengono forniti diversi ‘livelli’ di manifestazione della patologia sulla base di alcuni criteri (personalità, percezione, cognizione, tonalià dell’umore, etc.), dal più grave fino a giungere alla condizione di ‘normalità’. 
  • indica specificatori e sottotipi di un disturbo, che consentono di individuare all’interno di ciascuna categoria dei sottogruppi più omogenei di soggetti che possiedono le stesse caratteristiche (ad esempio, accomunati dalla durata dei sintomi, dalla loro frequenza, etc.) 
  • è allineato con l’ICD-10: l’ICD è la classificazione internazionale di oltre 2000 patologie e delle problematiche ad esse connesse proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In poche parole, ad ogni malattia è associato uno specifico codice volto ad identificarla, e questa codificazione viene seguita anche nel manuale 
  • prende in considerazione anche il contesto socio-culturale, familiare e relazionale, tutte dimensioni essenziali per inquadrare adeguatamente un disturbo. 

L’utilizzo del DSM-5 presenta vantaggi e svantaggi

Tra i vantaggi, troviamo la possibilità per i medici ed altri professionisti che si avvalgono del testo di impiegare uno stesso linguaggio e di condividere lo stesso strumento, pur facendo capo ad ambiti diversi fra loro. 

Inoltre, esso permette di stilare statistiche accurate sulle malattie mentali, circa le caratteristiche predominanti, il grado di incidenza sulla popolazione, il tasso di mortalità, e il suo sistema dimensionale di classificazione consente una accuratezza maggiore nella descrizione delle manifestazioni del paziente e una validità diagnostica maggiore. 

La sua a teoricità, ovvero la limitazione a descrivere i tipi più comuni tra i disturbi psichici e l’identificazione degli elementi associati, rappresenta tanto un limite quanto un punto di forza: il testo manca di un orientamento specifico, non indicando un trattamento ad hoc per ogni singola condizione; tuttavia lascia la libertà a ciascuno specialista di formulare la diagnosi ed attivare la terapia più efficace basandosi sul proprio orientamento e sulla propria esperienza. 

L’unico vero svantaggio che alcuni professionisti della salute mentale ravvisano è costituito dalla rigidità di classificazioneche prevede una netta distinzione fra le varie patologie poco rappresentativa della realtà: difatti, i disturbi si presentano spesso in comorbidità, ossia in associazione l’uno con l’altro. 

Considerazioni sul DSM

Il DSM si presenta come un supporto imprescindibile per gli specialisti della salute mentale per eseguire diagnosi accurate ed affidabili sia per gli adulti che per i bambini. L’incontro con un professionista non sarà mai una comune conversazione dettata dal caso, ma seguirà dei precisi protocolli che traggono origine dalla consultazione del manuale. Ciononostante, naturalmente, ogni condizione si presenta negli individui con dei gradi di differenziazione, che vengono sempre tenuti in conto per mettere in atto trattamenti personalizzati, tarati sul soggetto a seconda delle sue specifiche necessità. 

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